Oggi su un forum inglese ho letto questa domanda: se tu potessi allestire una cena con 3 ospiti, chi inviteresti?
Ho trovato la domanda molto accattivante.
Se dovessi allestire una cena con 3 ospiti a mio piacere, saprei benissimo chi invitare.
Il primo degli ospiti sarebbe il mio autore preferito di sempre, ovvero Robert Sheckley. Sono certo che non parleremo delle sue opere, ma della sua passione vera e propria: la barca a vela. O dei suoi innumerevoli matrimoni. Era un tipo piuttosto disincantato sulla scrittura, e questo sebbene sembri un difetto lo trovo affascinante. Parlare di scrittura non è poi così interessante, lo garantisco.
Non gli chiederei i grandi segreti dell’Autore Famoso, quelli si imparano sbattendo il naso contro le porte a vetri della realtà. La fama è fatta di lividi sul grugno. Gli chiederei forse come diavolo si fanno a pagare 5 assegni di mantenimento e avere il tempo di veleggiare.
Purtroppo se n’è andato e conservo ancora il ritaglio di giornale col quale se ne annunciava la dipartita. Un trafiletto che non ti aspetti in un quotidiano generalista come quelli che spacciano da queste parti.
Il secondo ospite sarebbe mio nonno Alvaro. Era l’uomo più divertente che io abbia mai incontrato. Sarebbe interessante vederlo discutere con Sheckley, suppongo. Si somigliano, per qualche ragione. Sempre che non si isoli dietro il giornale come faceva ad ogni cena con ospiti. Ma era il suo sipario: di quando in quando lo abbassava e se ne usciva con una battuta che faceva sbellicare tutti i presenti. Quindi tornava al suo brodo.
Anche mio nonno, come Sheckley, se n’è andato e anche lui non amava molto scrivere. La sua passione erano le donne, ma al contrario dell’altro non divorziò mai.
Il terzo ospite sarebbe un cuoco moldavo che conobbi in casa di un amico. Mancava una portata e in un baleno, arraffando cosa c’era nel frigo, preparò un piatto squisito. Non ho idea di come combinò quegli ingredienti, ma ricordo che mentre cucinava simulava coi coltelli di cacciare un grosso storione di fiume, chiamandolo per nome. Dovevano avere un conto in sospeso, lui e quello storione. Un tizio strampalato che, mi pare di aver inteso, era giunto qui travestendosi da ferroviere.
Lo inviterei perché non credo Sheckley sapesse cucinare e mio nonno sapeva fare solo la pasta in brodo. Buona, ma solo quella.
La televisione sarebbe accesa, il vino non mancherebbe (Sheckley e mio nonno avrebbero bevuto della grossa), e il tutto si sarebbe concluso con sigarette, vinsanto e cantucci di Prato.
Forse una partita a scopone, che il nonno mi giocava tutte le sere. Ma, esagerando, una partita a biliardo italiano, quello senza stecche chiamato “boccette”, dove primeggiava fino al punto di sfidare gente in gamba. L’ho veduto mettere in imbarazzo sportivi di un certo calibro durante partite silenziosissime e concentrate. Da bambino credevo avessero messo in palio la casa o la vita stessa, tale la tensione.
Io e Robert contro il moldavo e Alvaro. Un match sul quale si potrebbe scrivere un racconto epico, indubbio.
Poi ognuno a casa sua. Sheckley con la barca, il moldavo col treno, io a piedi come mi capita spesso di fare, attraversando la città notturna di un capo all’altro.
Non riesco a immaginare tre delle mie persone preferite che a tavola non comincerebbero a litigare furiosamente :V il problema delle amicizie eterogenee, anche immaginarie…
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Mi fai notare come, a contrappunto, preferisco solo un dato tipo di compagnia.
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Bellissima domanda.
Credo che diventerà un “meme”. 🙂
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Attendo allora di leggere la tua cena misteriosa.
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Hugh Howey. Mi piace il suo blog e mi affascina la sua storia (se hai mai visto la primissima copertina di “Wool” puoi immaginare perché).
Ethan Siegel (un fisico di cui seguo il blog). A giudicare dalle immagini del suo profilo, mi sa che proveniamo dallo stesso pianeta.
Un certo personaggio mio, che sto tentando di sviluppare. Avrei parecchie cose da chiarire con lui.
Che poi questi tre vadano d’accordo o no… questa è un’altra faccenda. 🙂
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Le cene più belle offrono sempre qualche guizzo di discussione attiva (chiamiamole così). Scelte curioso.
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